associazione italiana familiari e vittime della strada - onlus

SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE 2000

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seconda assemblea nazionale anno 2000
7 / 8 ottobre 2000
hotel Zeus – Lido di Classe (RA)

relazione della presidenza

A) PREMESSA

La relazione riporta (a carattere normale) l’attività svolta dopo l’assemblea di Firenze del 12 – 13 febbraio 2000 e formula (in grassetto) proposte e richieste per il lavoro e le iniziative future.
Invitiamo in particolare a leggere le parti in grassetto
, che riguardano argomenti da discutere e decidere.
Vi sono probabilmente errori e omissioni dei quali ci scusiamo.

B) SITUAZIONE GENERALE

Non è possibile dare con un minimo di esattezza il numero dei Soci e degli Aderenti paganti o semplici in quanto siamo ancora nella fase di passaggio tra i vecchi termini di adesione (del Comitato) e i nuovi termini previsti nello statuto dell’Associazione.
Soci e Aderenti sono certamente aumentati; ma non tutti quelli che erano iscritti al Comitato hanno pagato la quota 2000 per l’Associazione.
I nuovi meccanismi si avviano lentamente e solo con il tesseramento 2001 potremo avere un preciso quadro della situazione
Le nuove adesioni di Soci presso il centro sono in ogni caso fortemente diminuite per la pressoché totale assenza della Associazione dagli schermi televisivi e per una presenza sulla stampa che non corrisponde certo alle nostre aspettative.
Crescono le sedi locali (43 oggi contro le 33 del febbraio): molte di esse lavorano a pieno ritmo (si segnalano particolarmente, per quanto ci risulta ed esclusi i componenti del direttivo, Nicoletta Napolitano a Biella, Vilma Ruggeri a Cagliari, Rosalba Serafino a Cuneo, Sergio Cianti a Firenze, Roberto Maiocchi a Milano, Ignazio Cianfanelli e Patrizia Quaresima a Roma, Carla Vasina in Valsesia, Marco Montanari con il signor Renoffio e la signora Melegari a Verona), altre meno; solo due o tre, sempre per quanto ne sappiamo, sono del tutto inerti.
Il componente del direttivo dr. Guccione sta assicurando senza compensi un rapporto diretto e continuo tra centro e periferia visitando le sedi locali già esistenti, cercando contatti per l’apertura di nuove sedi, soprattutto sollecitando una attività, di proselitismo e verso l’esterno, possibilmente uniforme ovunque l’Associazione sia presente pur nel rispetto dell’autonomia dei singoli responsabili.
Questo lavoro va certamente sostenuto ed incrementato.
Continuano comunque a restare valide le linee di azione esterna (solo una associazione di Familiari può in termini decisi e duraturi sensibilizzare l’opinione pubblica ed esercitare una efficace pressione di base sulle istituzioni per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti), come quelle di sviluppo interno che si riassumono nella dimensione nazionale, nel decentramento, nel volontariato.
E continua a restare evidente che l’associazione può e deve muoversi contemporaneamente a livello nazionale e locale e che i responsabili nazionali e locali hanno esattamente la stessa dignità e la stessa importanza .
Continua infine e soprattutto ad essere vero che nel delicato passaggio tra l’assoluto volontarismo del Comitato e l’esigenza di una struttura solida ed efficiente non dobbiamo perdere nulla dei motivi che ci spingono a lavorare insieme, cioè il ricordo dei nostri cari perduti, o le sofferenze che noi stessi abbiamo provato, o comunque il rifiuto della strage di vita e di giustizia che si consuma ogni giorno nel nostro Paese.

C) ATTIVITA’ SVOLTE, IN CORSO, FUTURE

a) Attività interne

1) struttura della Associazione

Come deciso nella Assemblea di Firenze e con le modifiche poi resesi necessarie, il consiglio direttivo ha definito come segue le cariche sociali:
. consiglio direttivo: presidente Marcella Castellini, vice-presidente Francesco Saladini, segretario Giuseppe Panucci, tesoriera Lilia Gaviani Dellamore, consiglieri Ottaviano Bertei (con delega alla FEVR), Gabriella Caporicci (incaricata del sito Internet), Maria Serena Carboni, Leonardo Carraro, Pina Cassaniti, Giuseppe Guccione, Carla Mariani (responsabile per le stragi del sabato sera);
. collegio dei revisori dei conti: effettivi Alessandro Petrosino, Mario Pulvirenti e Virgilio Rende; supplenti Nicoletta Napolitano e Rosalba Serafino;
. collegio dei probiviri: effettivi Marco Montanari, Maria Moscarelli e Carla Vasina; supplenti Pietro Benenati e Anita Lambertini;
Con notevole impegno di alcuni suoi componenti (in particolare Gaviani, Guccione e Panucci oltre la presidenza) il consiglio direttivo ha in questi mesi provveduto a:
. stipulare, presso il notaio Alessandro Marini di Roma l’8.4.2000, atto pubblico di costituzione con statuto come approvato dall’assemblea, registrandolo il 20.4.2000;
. ottenere numero di codice fiscale (97184320584);
. ottenere l’iscrizione nella anagrafe fiscale delle Onlus presso la Direzione generale delle entrate per il Lazio;
. aprire conti correnti postale (n. 13211438 intestato all’Associazione presso Lilia Gaviani, via san Mauro 280, Cesena) e bancario (27685/5 intestato alla Associazione presso la Cassa di Risparmio di Cesena);
. preparare e diffondere i nuovi moduli per Soci e aderenti;
. preparare le tessere per l’anno 2000 e iniziarne la distribuzione.
E’ ancora in via di presentazione la richiesta al Ministero dell’Interno di riconoscimento della nostra Associazione come persona giuridica.
Il direttivo ha anche, e come è ovvio, seguìto e sollecitato tutte le attività nazionali svolte sia al centro che in sede locale.
Tutto ciò attraverso le decisioni prese nelle due riunioni svolte dopo la assemblea di Firenze, ambedue a Roma e in occasione di iniziative nazionali, il 6.5 e il 19.7.2000.

2) finanziamento centrale e locale

La cassa unica nazionale ha raccolto quote di iscrizione dell’anno 2000 per circa 15 milioni (molte da 20mila lire, una da 5 milioni) ed ha pagato finora solo le spese dell’atto notarile e quelle vive di costituzione dei conti correnti.

La cassa è tuttavia in debito verso le sedi locali per la percentuale che ad esse deve tornare e sono da rimborsare le notevoli spese della manifestazione del 6 maggio a Roma, quelle della stampa tessere e quelle del convegno del 5 ottobre pure a Roma.

Sia i responsabili nazionali che quelli locali hanno continuato intanto a fare fronte in proprio alle altre esigenze, quotidiane e no, della Associazione (stampa e spedizione Notiziario e opuscoli Vittime, spedizione circolari, spedizione lettere nazionali, viaggi ecc.); e certamente questa situazione non cambierà tanto presto o non radicalmente.

E’ evidente peraltro che le spese maggiori vengono effettuate in sede nazionale e che il 50% delle quote, almeno per gli importi sin qui pervenuti, non basta a fronteggiarle.

Poiché peraltro sarà ormai la sola sede centrale a distribuire il Notiziario (vedi oltre al punto 5) a tutti gli iscritti paganti, i responsabili locali non dovrebbero avere bisogno di una percentuale sulle quote pari al 50%.

Si propone dunque alla assemblea di ridurre dal 50 al 25% la percentuale delle quote, sia versate che versande, da restituire alle sedi locali.

3) segreteria

Il segretario ing. Panucci ha predisposto un programma computerizzato di registrazione di tutti gli iscritti vecchi e nuovi alla Associazione riportando per ciascuno generalità indirizzo, telefono, qualifica sociale, data iscrizione, pagamento quote ecc., dal quale è possibile trarre elenchi dei Soci o degli Aderenti, per sede o per anzianità, in centinaia di combinazioni.

E’ in corso di completamento l’inserzione in tale programma anche di tutti i vecchi Sostenitori, che siano o no divenuti Aderenti paganti.

4) cassa nazionale

Le spese a carico della cassa nazionale, tenuta dalla tesoriera signora Gaviani Dellamore a Cesena, vengono decise dal direttivo, con delega temporanea al vice-presidente Saladini di autorizzare quelle ordinarie e quelle urgenti, per queste ultime salvo ratifica del direttivo.

5) notiziario

Nel 2000 la presidenza ha preparato e inviato solo 5 numeri del Notiziario interno (uno già prima della assemblea di febbraio) o direttamente a tutti i Soci oppure ai responsabili locali perché li trasmettessero ai Soci; la distribuzione agli Aderenti è stata invece sempre lasciata alla decisione e alla cura dei responsabili locali.

Per il futuro il Notiziario verrà spedito direttamente dal centro a tutti i Soci ed agli Aderenti paganti, restando ai responsabili locali la scelta se distribuirlo o no, dopo fotocopiato, ai propri Aderenti non paganti.

Non ha senso e non è prudente, infatti, correre il rischio che, per impossibilità o inerzia dei singoli responsabili locali, il Notiziario non giunga, o non giunga in tempo, a chi ha pagato (anche) per averlo.

Contenuti e rubriche, stampa e grafica del Notiziario verranno ampliati e migliorati come possibile.

6) "circolari"

Nel 2000, e fino ad ora, la presidenza ha tenuto i contatti con i responsabili con 8 "circolari" (tutte successive all’assemblea di febbraio) contenenti notizie varie, inviti ad iniziative, indicazioni per l’attività da svolgere in sede locale.

Questo rapporto continuo è fondamentale per lo sviluppo delle attività sociali; è però necessario che le indicazioni centrali vengano più attentamente lette e recepite dai rappresentanti locali, molti dei quali dovrebbero poi fornire informazioni e suggerimenti al centro molto più frequentemente di quanto fatto, o non fatto, sinora.

7) assistenza legale

Continua, e per quanto risulta con buoni risultati (anche nel senso che tale legale è riuscito ad ottenere risarcimenti più alti di quelli già offerti), la convenzione con l’avv. Scarcella di Milano (tel. 02 / 55191514), prevedente per le sole procedure di risarcimento in via civile, e non dunque per gli aspetti penali dei sinistri che ci riguardano, la fornitura di pareri e assistenza a nostri associati di tutta Italia, senza richiesta di compensi salvo quelli che lo stesso legale riesca ad ottenere a carico dei responsabili.

A fronte di richiesta di assistenza legale sia civile che penale in sede locale, i singoli responsabili potranno, se crederanno di farlo e precisando di non assumersi responsabilità in merito, indicare legali di loro fiducia o conoscenza.

Diversi Soci hanno in corso processi penali o civili ed è opportuno per essi ripetere quanto scritto nella relazione all’assemblea di febbraio, aggiungendo qualche novità, circa una linea processuale dell’Associazione che si va delineando e che potrebbe essere forse seguìta, e forse risultare utile, anche nei loro casi:

nel penale, opposizione al patteggiamento specie quando per l’omicidio viene concordata una condanna a pochi mesi coi benefici di legge; a tanto si giunge infatti solo perché i Giudici partono sempre o quasi (col solo indegno scopo di celebrare un processo in meno) dalla applicazione dei minimi di pena, ciò che non potrebbero fare nei casi di evidente gravità della colpa e delle conseguenze.

Le circostanze aggravanti vanno evidenziate al Giudice prima che egli convalidi il patteggiamento tra imputato e Pubblico Ministero; se come parte civile non si è stati avvertiti dell’accordo corso tra loro quanto alla misura della pena (ciò che spesso accade), va chiesto al Procuratore generale di impugnare la sentenza di patteggiamento per violazione del diritto ad "interloquire" riconosciuto alla parte civile dalla Cassazione.

nel civile, richiesta di risarcimento del danno morale non sulla base delle arbitrarie tabelle dei singoli Tribunali ma secondo dati obiettivi (il rilievo che il sentimento comune attribuisce alla perdita di un Familiare o l’importo dei riscatti chiesti nei casi di sequestro di persona e solo in subordine un importo pari al danno biologico del 100% della persona perduta) o secondo il dato soggettivo del valore che il Giudice naturale, quello cioè cui ci si trova di fronte, attribuisce alla vita di un suo familiare dello stesso grado.

Ancora nel civile si dovrebbero generalizzare le richieste del danno edonistico in caso di morte di familiare (si tratta di una nuova categoria di danno individuata negli anni scorsi dalla giurisprudenza anglosassone nella privazione del rapporto con la persona perduta ed ora ammessa da qualche Giudice italiano in aggiunta e non in sostituzione del danno morale), del danno biologico del familiare scomparso quando la morte è intervenuta dopo un certo tempo di coma (o comunque, a nostro avviso, dopo un periodo anche breve di coscienza), del danno biologico proprio quando la perdita del familiare ha generato una situazione patologica nel superstite, del danno punitivo individuato da recente sentenza del Tribunale di Firenze in riferimento all’articolo 96 del Codice di procedura civile come conseguenza dello scorretto comportamento processuale del responsabile che abbia inizialmente offerto un risarcimento di molto inferiore a quello poi riconosciuto.

E’ chiaro che per procedere sulle linee sopra accennate è necessario avere avvocati che ce le lascino esporre, siano disposti a studiarle, soprattutto comprendano appieno i nostri motivi e non temano di dare battaglia a fondo dinanzi ai Giudici.

Poiché del resto, e in genere, gli avvocati non lavorano gratuitamente, si può pretendere, con cortesia ma con fermezza, che conducano i processi secondo le nostre indicazioni o quanto meno discutendole con noi e spiegandoci ampiamente i motivi di un diverso agire.

8) assistenza psicologica

Nulla di concreto è stato fatto a livello nazionale, soprattutto per la gran mole di lavoro richiesta dagli altri aspetti della nostra attività.

Continua però ad essere necessario garantire ai superstiti una assistenza comprensiva ed efficace nell’ambito della struttura pubblica.

La via maestra da percorrere sembra ancora quella di un convegno nazionale da organizzare con l’Ordine psicologi e l’intervento del Ministero della Sanità, per ottenere il loro interessamento alla formazione di psicologi ASL specializzati rispetto alle caratteristiche del nostro lutto o della nostra invalidità.

Si potrebbe inoltre, anche per sollevare il problema, chiedere alle ASL di formare unità di psicologi e nostri volontari per la comunicazione alle famiglie dei sinistri mortali (va precisato che una iniziativa in questa direzione è stata già presa e in parte attuata dalla Associazione Manuela di Treviso).

A fronte di richiesta di assistenza psicologica in sede locale i singoli responsabili dovranno limitarsi per ora, sempre se credano di farlo, ad indicare specialisti pubblici o privati di loro fiducia o conoscenza.

9) sito Internet

Gestito a Terni da Gabriella Caporicci, raccoglie i documenti essenziali della Associazione ed è uno strumento indispensabile a farci conoscere.

Potrebbe essere presto integrato con la presentazione delle "storie" e delle foto dei due opuscoli "vittime della strada" già pubblicati.

Il miglioramento della grafica del sito e l’apertura di un "portale" telematico sono oggetto di discussione e proposte all’interno del direttivo.

10) opuscolo vittime

Anche il secondo opuscolo, pubblicato a fine aprile 2000 con altre 25 "storie", è stato distribuito a tutti gli aderenti Familiari ed all’intero nostro indirizzario di enti, istituzioni, strutture parallele, assolvendo così, oltre che allo scopo di ricordare i nostri Cari scomparsi, anche ad un compito politico di denuncia.

Si stanno raccogliendo le adesioni per un terzo opuscolo, del quale saranno consegnate 10 copie a ciascuna Famiglia partecipante che spenderà alla fine non più di 100mila lire (la spesa complessiva di stampa e spedizione sarà peraltro quasi il doppio del totale così raccolto).

Chi vuole partecipare dovrebbe inviare prima possibile a Francesco Saladini (via Trivio 1, 63100 Ascoli Piceno) la foto e la breve storia (o i dati per scriverla) sulla falsariga degli opuscoli precedenti.

 11) sede centrale

Il posto di lavoro presso l’Adiconsum a via Lancisi non basta più e l’Adiconsum non può né darci altri spazi né farci usare quello attuale in giorni diversi dal lunedì.

E’ invece sempre più pressante l’esigenza di una sede a Roma aperta e funzionante più giorni a settimana (sarebbero possibili presenze anche dei Soci romani e del dr. Guccione oltre che di Saladini), nella quale raccogliere tutta la documentazione centrale (elenco iscritti, archivio, atti in corso ecc.) e nella quale lavorare per le attività interne (ad esempio Notiziario) ed esterne (ad esempio raccolta materiali per manifestazioni).

Questa sede dovrebbe essere equipaggiata da capo (mobili, computer, stampante, fax, fotocopiatrice ecc.) e sorretta quanto a canone di locazione e forniture dalla cassa nazionale.

L’apertura di una nuova sede non comporterebbe necessariamente l’abbandono dei rapporti con l’Adiconsum la cui ospitalità quasi triennale ha permesso l’avvio della nostra struttura e poi la sua crescita senza altre spese che un modesto contributo annuo.

Vanno dunque portate avanti le ricerche già in corso di una sede gratuita presso enti statali o territoriali nella capitale (ciò che eviterebbe il pagamento del canone di locazione) ma l’assemblea deve decidere se, sino a quando quelle ricerche risultino inefficaci, assumere a carico della cassa sociale il potenziamento della sede centrale che non potrà comunque essere a lungo rinviato.

b) Attività e rapporti esterni

1) proposte di modifica al Codice della strada

La nostra "proposta di modifiche legislative per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti", leggibile nel sito Internet della Associazione, ha costituito e continua a costituire (anche se ha bisogno di essere aggiornata ed integrata) il più completo e forte riassunto delle nostre richieste alle istituzioni.

Comunicata al Parlamento nel dicembre 98 e ripresa tutta o in parte da 6 diversi progetti di legge alla Camera e al Senato, è stata infine scissa in due parti (una relativa alla prevenzione, l’altra al dopo-incidente), presentante ambedue come progetti di legge il 14.7.99 dall’onorevole Misuraca e assegnate rispettivamente alle Commissioni Trasporti e Giustizia della Camera.

Dopo l’approvazione della legge sulla obbligatorietà del casco, alla quale abbiamo dato contribuito anche noi, la parte relativa alla prevenzione è stata discussa dalla Commissione trasporti insieme con altri progetti di legge; alcune delle nostre richieste sono passate solo perché formulate anche da altri, ma nessuna di quelle originali (insegnamento effettivo dell’edu-cazione stradale nelle scuole, limitatore di velocità, responsabilità personale non assicurabile ecc.) è stata inserita nel testo che la Commissione ha passato all’esame della Camera.

Anche se, per tale motivo e in quanto altrimenti vago o incerto, questo testo non ci soddisfa, è necessario premere perché venga trasformato in legge prima delle elezioni: da una parte perché contiene comunque norme fortemente innovative (patente a punti, patentino anche per i ciclomotori) e dall’altra perché il suo fallimento costituirebbe per tutto il movimento anti-strage, e quindi anche per noi, una pesante battuta di arresto.

Ci siamo mossi per questo con lettere della sede centrale ai Presidenti della Camera e dei gruppi politici della Camera e con lettere dei responsabili locali ai Deputati dei loro collegi (vedi oltre al punto 5); e ancora inserendo nel nuovo questionario per le Scuole una richiesta di approvazione rivolta al presidente della Camera.

E’ però necessario, se vogliamo raggiungere un risultato fortemente osteggiato dalle industrie favorevoli alla strage, portare avanti con forza queste richieste da parte di tutti - sede nazionale, responsabili locali e semplici iscritti - e in tutte le occasioni possibili - convegni, interventi nelle Scuole, contatti con altre strutture, stand o interventi in strutture commerciali, riunioni religiose ecc..

La parte relativa al dopo-incidente (comprendente l’elevazione delle pene per l’omicidio e le lesioni stradali gravi e gravissime, la applicazione della pena per l’omicidio preterintenzionale in caso di facile prevedibilità dell’evento di morte, l’accelerazione delle istruttorie e dei processi penali e civili, l’obbligo del consenso dei familiari per il patteggiamento della pena, il risarcimento del danno morale come danno biologico del 100% della persona deceduta ecc.) è insabbiata alla Commissione giustizia.

Una richiesta di incontro con la presidenza della Commissione, inoltrata dalla sede nazionale e sollecitata da responsabili e iscritti, non ha avuto riscontro.

Qui deve essere il direttivo a riprendere con decisione l’iniziativa forzando in qualche modo l’incontro e poi la discussione della proposta.

2) manifestazioni di piazza

Una manifestazione nazionale "per la vita e la giustizia sulle strade" è stata organizzata a Roma dinanzi alla Camera (soprattutto a cura del gruppo romano e in esso di Ignazio Cianfanelli) nel pomeriggio di sabato 6 maggio 2000, in occasione della settimana ONU della sicurezza stradale dal 1° al 7 maggio, con una suggestiva scenografia di incidente stradale, numerosi cartelli e striscioni (il più importante con foto delle nostre vittime), lettura dei nomi delle vittime e contemporanea distribuzione di fiori ai passanti.

Vi hanno partecipato altre Associazioni di Familiari (CO.SI.STRA di Cervia, PU.RI. di San Mauro Pascoli, Comitato per la vita di Spoleto) e alcune delle strutture parallele invitate (ASAPS, Coped, Centro Alfredo Rampi di Roma).

Nella stessa settimana nostre delegazioni, comprendenti anche esponenti delle dette altre strutture, sono state ricevute dalle presidenze di Camera e Senato.

La manifestazione, della quale hanno dato notizia con servizi alcuni telegiornali nazionali (interessati soprattutto dalla presidente Castellini), è stata importante anche in quanto prima "uscita" in piazza della struttura a livello nazionale.

L’iniziativa va certamente ripresa nella prossima primavera a Roma ed eventualmente a Milano e in altre grandi Città.

Una civile manifestazione individuale di protesta per la riapertura del processo penale riguardante la morte del figlio (processo archiviato sulla base di indicazioni ufficiali poi rivelatesi false) è stata portata avanti dal nostro responsabile di Ravenna Angelo De Felice prima nella sua città (con buon riscontro sulla stampa locale) e poi, il 27 settembre, a Roma dinanzi al Parlamento e al Ministero della giustizia.

L’Associazione è intervenuta con messaggi della presidenza e dei responsabili locali al Ministro della giustizia: in realtà queste iniziative vanno sostenute, e possibilmente riprese nei centri minori, perché oltre a perseguire legittimi fini individuali portano all’esterno casi concreti, rappresentando così un efficace strumento di informazione e proselitismo.

3) stand di contatto pubblico

Due stand della Associazione sono stati organizzati a settembre in importanti centri commerciali:

- a Cagliari dalla nostra responsabile signora Vilma Ruggeri e altri familiari per alcuni giorni, con presenza continua per 12 ore al giorno, distribuzione di copioso materiale, grande successo di contatto col pubblico, buoni riscontri televisivi e di stampa;

- a Firenze da Sergio Cianti con gli altri amici toscani per una settimana: anche qui presenza continua e distribuzione materiali, auto incidentata, televisore con videocassetta (che riporta i momenti televisivi salienti della nascita della nostra struttura, diverse partecipazioni di familiari, altre immagini relative alla strage stradale), striscione con foto vittime (strumenti, salvo l’auto incidentata, tutti disponibili presso Ottaviano Bertei, via E. Rossi 22, 89100 Prato, cell. 0347 3730511, e-mail bertei@interfree.it); e anche qui buon successo di contatti e promessa (del centro commerciale) di riprendere l’iniziativa.

Altro analogo stand verrà organizzato a novembre a Biella, all’interno di una iniziativa della Provincia, dalla nostra responsabile Nicoletta Napolitano che si gioverà non solo dell’esperienza e dei materiali di Firenze ma anche di materiale che ha ottenuto da Sicurstrada.

Già mesi fa, peraltro, la signora Patrizia Quaresima era stata presente a Roma con materiale della Associazione in iniziative di piazza del Ministero LL.PP.

Questi nostri amici hanno aperto una strada che va per quanto possibile generalizzata, riprendendo l’iniziativa in tutte le città ove siamo presenti ed anche nelle metropoli ; può non essere facile trovare una struttura che ci ospiti e l’impegno personale è certo pesante, ma il costo economico è sopportabile e il risultato, come gli stessi amici riferiscono, "superiore alle nostre aspettative".

4) richieste inevase

Oltre al silenzio del Presidente della Commissione giustizia della Camera (vedi sopra al punto 1), sembra opportuno citare in apposito capitolo, per la gravità che rivestono, i seguenti comportamenti:

del Presidente della Repubblica Ciampi che ha rifiutato, allegando genericamente altri impegni, di incontrarsi con una nostra delegazione sia in occasione della manifestazione del 6 maggio e quindi della settimana ONU per la sicurezza stradale, sia, poi, in qualsiasi altro momento futuro.

Dobbiamo certamente insistere nella richiesta di incontro ma anche denunciare la insensibilita’ del capo dello stato di fronte ad una situazione che, secondo l’ultima rilevazione ISTAT, vede un aumento dei morti sulla strada dell’8% all’anno invece che la diminuzione del 4% chiesta dall’Unione europea);

del Presidente della RAI TV Zaccaria che non ha dato concreto riscontro alla nostra formale richiesta del marzo, e non ha affatto riscontrato successiva nota del maggio 2000, di istituire una rubrica fissa settimanale sulla incidentalità stradale che trattasse delle sue cause e dei possibili rimedi, indicasse i dati e lo stato della legislazione e della ricerca, fornisse notizie sui veicoli, sulle assicurazioni, sui costi delle riparazioni, sui risarcimenti, sulla durata e sul costo dei processi civili e penali ecc., dunque di presumibile notevole interesse per milioni di teleutenti e comunque per le centinaia di migliaia di colpiti dalla strage, a fronte della inesistenza culturale e della dannosità sociale della gran parte dei programmi diffusi dalle reti di Stato.

Al rifiuto della RAI abbiamo dato seguito con la denuncia alle Procure (vedi il successivo punto 5) ma sembra necessario insistere ancora con la stessa RAI e denunciare il suo atteggiamento di disinteresse agli altri mezzi di comunicazione di massa.

5) lettere ai Presidi, ai Deputati, alle Procure

Con "circolari" di agosto e settembre 2000 i responsabili locali sono stati invitati ad inviare (di nuovo o per la prima volta) le seguenti lettere, dandone contemporaneamente notizia ai media locali:

ai Presidi degli istituti scolastici superiori delle loro Città chiedendo di provvedere all’insegnamento dell’educazione stradale in un congruo numero di ore e con docenti di ruolo; di dare comunicazione dei risultati; soprattutto di distribuire agli studenti il nuovo "questionario / lettera per la vita e la giustizia sulle strade 2000 / 2001" recante, oltre che domande utili a indurre una riflessione sulla strage e l’ingiustizia stradale, una lettera da staccare, firmare e inviare al Presidente della Camera sollecitando l’approvazione del testo di modifica al Codice della strada (v. sopra al punto 1), lettera volta a far partecipare direttamente i giovani a decisioni che li riguardano e che normalmente passano ben sopra le loro teste.

Non abbiamo ancora avuto notizie di riscontri concreti, ma è troppo presto per pretenderli..

Si dovrà comunque insistere non oltre la fine di ottobre.

ai Deputati del loro Collegio, sollecitando il loro intervento per la discussione e per l’approvazione del detto testo di modifiche al Codice della strada in discussione alla Camera.

Ci risultano giunte diverse risposte, tutte di consenso e talora con esplicite promesse di impegno.

Per questo aspetto dovremo quanto meno comunicare all’opinione pubblica, prima delle prossime elezioni e senza guardare in faccia a nessuno, i nomi dei Deputati che ci hanno risposto, sperando si siano poi in effetti comportati come a noi promesso, così come di quelli che invece NON ci hanno dato riscontro.

alla Procura della Repubblica delle loro Città (e, a cura della presidenza, alla Procura generale presso la Corte di Cassazione) chiedendo di esaminare se concretino reato doloso o colposo i comportamenti

. del Ministro della pubblica istruzione e dei singoli Presidi per il mancato insegnamento dell’educazione stradale nelle Scuole, invece imposto dall’art. 230 del Codice della strada;

. del Ministro dell’Interno per il mancato completamento e adeguamento degli organici della Polizia stradale;

. del Ministro dell’Interno e dei responsabili degli Enti territoriali per la mancata contestazione delle violazioni al Codice della strada (soprattutto velocità, casco, cinture, ebbrezza alcoolica), a loro invece attribuita dagli articoli 11 e 12 dello stesso Codice;

. degli Enti proprietari di strade (Stato, Province, Comuni, Società autostradali) per la mancata manutenzione invece imposta dall’articolo 14 del Codice della strada;

. della RAI Spa, quale concessionaria del servizio televisivo di Stato, per la totale mancanza di una informazione seria e costruttiva sulla gravità, sulle cause e sui rimedi della strage stradale e quindi per la violazione delle norme di legge che invece la obbligano a "informare" e "formare" i cittadini concorrendo "allo sviluppo culturale e sociale del Paese".

Le Procure non sono tenute a darci notizie; ciascun responsabile dovrebbe però, qualche mese dopo l’invio dell’esposto, chiedere telefonicamente se gli è stato dato séguito e quale (cercare sotto la voce "Uffici giudiziari", Tribunale, Procura o centralino) o chiedere un appuntamento al Procuratore per spiegare i motivi della denuncia e sollecitare l’apertura quanto meno di inchieste conoscitive; se non vi fosse risposta o se la risposta fosse negativa si dovrebbe interessare i mezzi di comunicazione locale cominciando con un comunicato stampa.

6) concerto Soul Singers

"The Soul Singers Jazz Gospel & Spiritual in Rome", folto gruppo di giovani cantori, si è esibito gratuitamente contro la strage stradale il 19.7.2000 nella basilica romana dei ss. Giovanni e Paolo, su iniziativa della Fondazione Luigi Guccione di Cosenza che ha voluto con sé anche la nostra Associazione: ottimo risultato musicale, straordinaria partecipazione popolare, assenza pressoché totale delle autorità invitate (forse anche per la concomitanza di altro concerto al Colosseo).

Entro dicembre verranno pubblicati a cura di Giuseppe Guccione CD-ROM e videocassetta del concerto con libro sui motivi, gli scopi e l’attività della Fondazione Guccione e della nostra Associazione, possibili strumenti di grande presenza sui media specie se si riuscirà a coinvolgere nell’impresa riviste come Famiglia cristiana e ad allearci con grandi strutture come la Federcasalinghe.

7) convegno in Parlamento

Per il 5 ottobre il responsabile di Roma prof. Antonio Lerario, con la collaborazione del dr. Guccione e degli altri amici romani, organizza un convegno presso la Camera dei Deputati che ha come titolo il nostro slogan "fermare la strage stradale, dare giustizia ai superstiti", con la presenza di tecnici (presidente Associazione nazionale imprese assicurazione, prof. Taggi dell’Istituto superiore di sanità ecc.), "volontari" e politici (sottosegretario LL.PP. con delega alla sicurezza stradale ecc.) di primo piano nel settore.

Non è possibile, visto che questa relazione viene preparata prima del 5 ottobre, riportare qui i risultati del convegno; possiamo però dire fin da ora che esso, appunto per le presenze previste e per la sede nella quale si svolge, rappresenta certamente un salto di qualità rispetto a quello svolto nel giugno 1999 sempre a Roma.

8) partecipazione ad iniziative altrui

Non ripetuta quest’anno l’iniziativa 1999 degli incontri interregionali del Ministero dei lavori pubblici, la partecipazione dell’Associazione ad iniziative di terzi si è limitata ai momenti seguenti, alcuni dei quali peraltro di notevole interesse:

- a fine luglio collaborazione con il Centro Antartide di Bologna per l’iniziativa "una vacanza coi fiocchi" (distribuzione di fazzoletti e materiale ai caselli autostradali nella regione Emilia Romagna): ma non sappiamo se, oltre alla formale adesione della Associazione, vi sono state partecipazioni concrete sul campo di nostri associati;

- il 12 settembre presenza e intervento (ing. Panucci) a convegno della CISL nazionale sui problemi dell’ambiente, ivi compresa la sicurezza stradale;

- il 30 settembre presenza e intervento (Saladini) al 2° convegno "primaepoi" della Associazione PU.RI del dr. Raduano a Bellaria.

In questa ultima occasione la "Associazione Manuela per la sicurezza stradale" del signor Andrea Dan di Treviso ha chiesto la nostra collaborazione alla raccolta di 50mila firme in 6 mesi (a partire dal 1.9.2000) per la presentazione di una proposta di legge di inziativa popolare sulla applicazione di pene accessorie a chi commette reati sulla strada (sospensione patente nei fine settimana, assistenza alle vittime, attività in favore della sicurezza stradale) e sulla modifica all’art. 230 del CdS (obbligo di insegnamento dell’educazione stradale nelle scuole).

Di negativo c’è che la proposta di modifica dell’art. 230, pure prevedendo un elemento preciso (almeno un’ora di insegnamento a settimana), è molto più vaga e blanda della nostra proposta sullo stesso punto (la Associazione Manuela non ha ritenuto di consultarci e presumibilmente non conosceva la nostra "proposta" o comunque non l’ha ritenuta importante), c’è ancora che abbiamo avuto notizia dell’iniziativa quando la raccolta firme era già iniziata, c’è infine che portare una proposta in Parlamento non serve a nulla se poi non supera gli ostacoli della messa in discussione e della approvazione (come è accaduto alle nostre proposte alla Commissione trasporti); non va taciuto poi che un simile impegno assorbirebbe gran parte delle forze dei responsabili locali, già impegnati nelle altre attività interne ed esterne in programma.

Di contro va considerato che le norme sulle pene accessorie sono senz’altro da condividere, che una iniziativa del genere potrebbe risultare vincente – proprio per il movimento che è suscettibile di creare - là dove noi abbiamo (per ora) fallito, che restarne fuori significherebbe rifiutare, per la prima volta, una proposta di lavoro comune.

D’altra parte la raccolta di firme potrebbe essere fatta con calma e in occasioni adatte (eventualmente a partire dal Natale, in quanto sembra intantom, semplicemente alla presenza di un consigliere comunale o provinciale o regionale dopo avere fatto timbrare i fogli da un Cancelliere.

E’ l’assemblea che per prima può e deve decidere, tenendo presente che non si tratta di un lavoro da delegare ad altri ma da assumere, tutti noi, in prima persona.

9) giornata europea del ricordo

Per la giornata del ricordo delle vittime della strada proclamata dalla Federazione europea e che cade quest’anno domenica 19 novembre sono in programma iniziative su due versanti.

Le iniziative religiose dovrebbero concretarsi intanto in una lettera ai Vescovi di ogni Città con richiesta di ricordare in quel giorno le vittime nella Chiesa cattedrale ed in tutte le Parrocchie della Diocesi, con la nostra presenza alle funzioni, con la lettura in esse di una preghiera per i morti sulla strada, con la distribuzione di nostro materiale appositamente predisposto: queste iniziative sono coordinate dalla signora Pina Cassaniti (via S. Filippo Bianchi 54, 98100 Messina, tel. e fax 090 / 710707, e-mail comitato.messina@tiscalinet.it).

Le iniziative laiche dovrebbero principalmente consistere in una presenza negli stadi di calcio (richiesta in questo senso è stata già avanzata alla Federazione competente) di striscioni recanti le foto delle vittime e nella lettura dagli altoparlanti di messaggi contro la strage stradale di notissime figure dello sport e dello spettacolo (che vengono contattate in questi giorni); oppure, se la Federazione non aderisse, nella distribuzione fuori stadio di materiale con i messaggi delle stesse figure e nella nostra presenza fisica con lo striscione in tribuna, in questo secondo caso cercando l’attenzione dei media e in tutti e due i casi con raccolta di firme fuori stadio di sollecito alla Camera per la discussione delle proposte di modifica al CdS.

Queste iniziative sono coordinate da Giuseppe Guccione (via della Rimembranza 2, Trequanda, Siena, tel. 0577 / 662274, fax 0577 / 662029, e-mail p.guccione@tiscalinet.it) e potrebbero integrarsi con quella dal titolo "Allàcciati alla vita" che sempre per il 19 novembre ha in programma il Centro Antartide di Bologna per un maggior uso delle cinture di sicurezza.

10) questione espianti

Seguendo la linea risultante dal convegno di Milano del giugno 99, l’Associazione ha diffuso nel marzo scorso un comunicato stampa contro la decisione del Ministro della Sanità di chiedere ai cittadini, in occasione di un voto referendario fissato di lì a poco, se fossero o no favorevoli all’espianto.

Il comunicato precisava che tale domanda non poteva, secondo le chiare norme della legge numero 91 del 1999, essere posta prima che il Ministero avesse fornito ai cittadini le informazioni, in effetti mai fornite, necessarie ad una "scelta consapevole"; e precisava ancora che la nostra struttura ha un legittimo interesse nella questione, dal momento che la strada fornisce alla pratica dei trapianti più del 50% dei "pezzi".

Passato questo intervento sotto silenzio, per quanto sappiamo, sarebbe opportuno riprendere l’iniziativa in un campo che è di continua attualità e di larga risonanza, incaricando chi vi abbia interesse di occuparsene, dentro o fuori il direttivo dell’Associazione.

11) federazione europea vittime delle strada (FEVR)

I rapporti con la Federazione e soprattutto col suo presidente prof. Marcel Haegi, tenuti soprattutto da Ottaviano Bertei, si sono incentrati nella nostra partecipazione alla settimana ONU della sicurezza stradale (manifestazione a Roma del 6.5 e relativi incontri istituzionali, vedi sopra al punto 2) e nella distribuzione dei volantini FEVR per la sicurezza, in particolare, degli "utenti deboli" della strada (pedoni, ciclisti, ciclomotoristi, bambini, anziani).

Ci sono stati consegnati 150.000 volantini (da distribuire contro la promessa FEVR di un contributo alla manifestazione del 6 maggio) che abbiamo ripartito tra i responsabili locali, molti dei quali ci hanno informato di averne già completato la distribuzione.

Altri volantini, in pacchi da mille volantini ciascuno e sino ad esaurimento, possono essere chiesti gratuitamente, salvo la spesa di spedizione (14mila lire per pacco postale assicurato), a Ignazio Cianfanelli (via Laurentina 565, 00143 Roma, tel. e fax 06 / 5920156, e-mail civanovanta@tiscalinet.it).

12) federazione italiana delle associazioni di familiari di vittime (FIAVS)

Esiste solo sulla carta in quanto durante e dopo l’approvazione dello statuto e la nomina degli organi sociali (in riunioni alle quali era delegato per noi Ottaviano Bertei) sono emersi atteggiamenti personalistici che hanno bloccato non solo le possibili iniziative comuni ma anche

la semplice comunicazione delle iniziative delle singole Associazioni (ed è in questo quadro che si inserisce l’ignoranza della Associazione Manuela circa la presentazione della "proposta di modifiche legislative", vedi sopra al punto 8).

Da parte nostra, e come risulta da questa e dalle precedenti relazioni alle assemblee, vi è sempre stata piena disponibilità a qualsiasi richiesta e iniziativa delle altre Associazioni (eravamo stati appunto noi a promuovere nell’ottobre 1998 il convegno di Spoleto per creare un coordinamento nazionale; e siamo stati sempre noi a proporre nell’ottobre ’99 alla FIAVS e ad altre strutture di riunirci in una consulta nazionale, senza avere risposta da nessuno, e neppure dalla detta FIAVS); e dovremo certamente continuare su questa strada.

Ma assumerci in prima persona il compito di risolvere i problemi portati alla Federazione dai detti personalismi potrebbe risultare davvero, quando c’è tanto da fare in giro e mentre la nostra Associazione cresce in proprio a livello nazionale, un compito non solo ingrato ma impossibile.

  

D) ALTRE QUESTIONI

1) elaborazione del lutto

L’ordine dei lavori riportato nel Notiziario di convocazione prevede spazio per una discussione sui modi con i quali ciascuno di noi ha sofferto e affrontato la sventura che ci ha colpito.

Non c’è ovviamente alcun obbligo a parlarne e d’altra parte già nel consiglio direttivo non tutti ritenevano indispensabile parlarne; si tratta invece e soltanto di dare a chi lo desidera la possibilità di esporre, come indica l’ordine del giorno, quale è stato ed è il proprio percorso in ordine ad una situazione comune che rappresenta il motivo profondo del nostro essere presenti e agire nella Associazione..

Se riusciremo a farlo sapremo forse meglio come, al di là della diversità del cammino di ciascuno, siamo uniti nel volere che non capiti ad altri ciò che è accaduto a noi e nel chiedere giustizia per i nostri cari perduti.

2) bilancio preventivo anno 2001

Il bilancio che viene sottoposto alla approvazione della assemblea non è quello riportato nel Notiziario di convocazione ma quello seguente, differente dal primo anche e soprattutto perché, come necessario, vi sono inserite interamente le quote di adesione in entrata e nel ristorno alle sedi locali (secondo la previsione attuale del 50%):

Entrate Uscite

Quote Soci 40.000.000 Spese organizzazione 2 assemblee 1.000.000

Quote Aderenti 10.000.000 Stampa 6 Notiziari e postali 3.500.000

Contributi diversi 13.000.000 Stampa 2 Opuscoli Vittime e postali 12.200.000

Contributi 2 opuscoli 5.000.000 Canone annuo locaz. Sede nazionale 8.400.000

---------------- Attrezzatura detta sede 8.000.000

68.000.000 Canoni elettricità ecc. detta sede 800.000

Organizzazione sedi locali 12.000.000

Ristorno quote sedi locali 25.000.000

--------------

67.750.000

3) Diritto di voto a tutti i Soci familiari (modifica allo statuto)

Nella assemblea del febbraio venne sollevata la questione del diritto a votare in proprio per tutti i Familiari superstiti e non, come è ora previsto dal nostro statuto, per un solo Familiare di ciascuna Vittima.

La questione non fu risolta per la ristrettezza dei tempi assembleari; poiché peraltro quel diritto sembra senz’altro da riconoscere, viene proposta la seguente modifica statutaria:

"All’articolo 7 comma 3 alinea 2 dello statuto della Associazione italiana familiari e vittime della strada escludere interamente il periodo ‘, nei limiti di un voto per ogni persona deceduta, autonoma o gravemente invalidata quale che sia il numero dei familiari associati,’. All’articolo 10 dello stesso statuto: al comma 5 e al comma 7 dopo la parola ‘Soci’ escludere le parole ‘con diritto di voto’; al comma 6 cambiare la parole ‘a ciascun gruppo familiare di Soci ed agli Aderenti con quota associativa’ in quelle ‘ai Soci ed agli Aderenti con quota associativa’; al comma 8 dopo la parola ‘Socio’ escludere le parole ‘avente diritto’; al comma 9 dopo la parola ‘Soci’ escludere le parole ‘aventi diritto di voto’ "

Poiché lo statuto non prevede maggioranze qualificate, l’approvazione della detta modifica è attuata (ex comma 3 alinea 4 e comma 4 dell’articolo 6) a maggioranza semplice.

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