SCUOLA |
La scuola e l'educazione stradale |
Lart.
230 del Codice della strada del 1992 prevede leducazione stradale come obbligatoria;
ma né tale articolo né il successivo decreto ministeriale 5.8.94 precisano con quali
docenti, in quali e quante ore, con quali programmi e con quale esito finale deve essere
svolto quellinsegnamento, così che esso non viene attuato in concreto o, se
raramente lo è, non risulta né efficace né duraturo. Per valutare quale sia la reale situazione all'interno della scuola italiana, la nostra associazione ha promosso una iniziativa presso un campione significativo di istituti secondari , con la collaborazione dei presidi e degli insegnanti che hanno ritenuto di aderire. Alla ripresa del nuovo anno scolastico, numerosi rappresentanti locali della nostra associazione hanno inviato alle scuole delle loro città una lettera indirizzata ai presidi per spiegare le ragioni della nostra iniziativa e richiedere la collaborazione dei docenti.
Numerose scuole hanno aderito all'iniziativa sottoponendo agli alunni un questionario predisposto dall'associazione e mirante a sondare l'opinione dei ragazzi in materia di sicurezza stradale. In quegli stessi giorni stava arrivando al traguardo presso la IX Commissione Trasporti della Camera, dopo circa due anni di estenuanti mediazioni, il nuovo Testo Unificato contenente le proposte di modifica al Codice della Strada. Fonti autorevoli denunciavano il rischio che il testo non venisse licenziato in tempo utile per sottoporlo ai pareri di tutte le commissioni tecniche prima della fine della legislatura. Ovviamente tutte le commissioni tecniche dovevano esprimersi favorevolmente prima di consegnare il T.U. alle Camere per la sua approvazione definitiva. In coda al questionario venne dunque inserito un breve appello da ritagliare, firmare ed inviare al presidente della Camera On. Violante, quale strumento di pressione democratica sul Parlamento italiano, e a supporto delle diverse iniziative di protesta che l'associazione avrebbe poi adottato. |
La raccolta e
l'analisi dei dati è tutt'ora in corso ma da alcune province iniziano ad arrivare
risultati che a nostro parere meritano di essere divulgati. Educazione e prevenzione devono stare
nella testa degli utenti della strada prima che nelle palette della polizia: sono i
giovani di 14 Istituti scolastici di Bologna a dircelo quando, rispondendo al questionario
nazionale della Associazione, dichiarano di non conoscere i dati della strage
(89%) pure avendo avuto in famiglia o tra gli amici un morto o un ferito grave (34%),
chiedono di saperne di più (73%) o invocano addirittura leducazione stradale (49%). |
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