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Avrei voluto cavalcare con te le praterie dell’anima,
accarezzare le infinite sfumature del cielo,
cantare le canzoni della mia terra.
Sei partito da San Severo di lunedì, con la tua nuova coupè grigia.
Dovevi festeggiare l’imminente viaggio di lavoro in Germania.
Eri raggiante, i tuoi amici ti aspettavano a Bari, c’era pure
Claudia.
Ti sei fermato all’improvviso tra Matera e Modugno inginocchiato dal
destino alla croce di un bivio.
Erano le 22,30 dell’ undici Ottobre 2004 quando i sogni sono stati
cancellati e la tua vita spezzata.
Avevi solo diciannove anni, eppure la musica di “Vasco”ti aveva
già insegnato a vedere con le orecchie e a udire con il cuore,
anche se la tua canzone preferita era “ Vita spericolata ”.
Il dolore che hai lasciato è troppo grande per entrare nei nostri
piccoli cuori, e Carmen, mamma Teresa, papà Mario e la piccola
Sharon non si daranno mai pace. |
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Ma devi sapere che anche
la poesia è un canto che nasce dalle radici di un cuore
sanguinante.
Ora ci vedi aggrappati ai ricordi delle tue passioni: l’amore per i
computer
e per la scuola alberghiera, la ricerca di un lavoro estivo al "
Pitty bar ", alla pizzeria " Palmieri "e al " Magna Grecia “ di
Metaponto,dove ancora oggi riecheggiano la tua voce e la tua
allegria.
A noi resta la fede che dà il senso alla vita e nella santa
preghiera chiederemo a Dio che ti accolga nella luce celeste
affinché la pace regni nel ricordo della tua esistenza e ci protegga
sulle strade che segnano il nostro cammino. E per le persone a cui
hai donato il sangue ti dico grazie.
Grazie Rino! |