LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA |
Venerdì, 3
Maggio 2002
Il provvedimento prevede invece un inasprimento delle
sanzioni per chi provoca incidenti che comportano gravi lesioni o la morte
di persone e per chi fugge senza prestare soccorso ai feriti". Antonella
Baccaro, sul Corriere
della Sera, ricorda come "si comincia con il legittimare
l'autovelox e i vari sistemi di rilevamento a distanza ammettendo la
possibilità che l'infrazione venga contestata al guidatore non
nell'immediato". Per Gaspare Barbiellini Amidei, sempre sul Corsera,
non è molto chiaro "nella punizione delle infrazioni che senso abbia
introdurre una distinzione fra chi guida una macchina qualunque e chi è al
volante di un autotreno, con maggiore clemenza per i camionisti. A parità
d'imprudenza chi guida per diletto incontrerebbe dunque maggiore severità
di chi guida per lavoro". Amidei critica anche l'ipotesi di innalzare
il limite massimo di velocità sulle autostrade, provvedimento che
costituirebbe "un'antipedagogia di massa": "Regalare 30
chilometri l'ora in più alla carovana sull'asfalto della vita moderna ha
poco senso quando tanta gente muore di corse inutili". IL NOSTRO PUNTO DI VISTA SULLE SANZIONI PER CAMINISTI E TASSISTI Se,
finalmente, la legittimazione dei vari sistemi di rilevamento a distanza
delle infrazioni supera i cavilli burocratici e giuridici che finora ne
avevano ostacolato l’utilizzo efficace, tuttavia ridurre le sanzioni per
camionisti e tassisti significa creare categorie privilegiate per quei
contravventori che, con le loro infrazioni, mettono a rischio se stessi e,
soprattutto, gli altri: la vita distrutta da un professionista del trasporto
ha, forse, meno valore della vita distrutta da un automobilista qualunque? Il
25% degli incidenti in autostrada vede coinvolti i Tir (dati società
Autostrade), i cui conducenti sono sottoposti ad orari impossibili e velocità
proibitive, con turni massacranti di guida. Questo senza dimenticare che la
più alta percentuale di incidenti si registra in città, e la “corsa al
cliente” tipica dei taxi spinge alle infrazioni. Dati
questi presupposti, non riusciamo a trovare, in questa scelta del Governo,
segnali orientati ad incrementare la sicurezza. Il tutto – e questo è
ancora più sconcertante – col parere favorevole di quell’organo
deputato a rappresentare le istanze più vicine agli interessi del
cittadino, che è la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città-Autonomie
Locali! Noi
auspichiamo piuttosto che il Governo dia segnali orientati all’assunzione
di comportamenti prudenti, responsabili ed osservanti delle norme da parte
di tutti: la trasgressione trasforma il mezzo di trasporto in arma per
uccidere e, pertanto, va punita senza discriminazioni tra i guidatori. Pina Cassaniti
Mastrojeni |
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