Giovanni Piotti,  66 anni, Folignano (AP), 25.10.1932 – 14.12.1998

      
    
 Nostro padre è morto una sera d’inverno all’età di 66 anni, investito da un’auto in un centro urbano mentre finiva di attraversare.
    Continuiamo a pensare al dramma della sua vita spezzata su una strada, senza il conforto di sua moglie e dei suoi cari in un momento di infinito dolore, come deve essere l’attimo in cui senti la vita abbandonarti.
    La sua è stata una morte violenta, drammatica e indegna.
    Proprio perché indegna sentiamo il bisogno di denunciare l’inesistente senso civico di chi l’ha ucciso.
    L’automobilista è una maestra che insegna ai nostri figli  il senso di responsabilità per le proprie azioni; questa stessa maestra, sostenuta da un “sistema” indifferente alla morte di un sessantenne, si è ben guardata dall’ammettere il suo fatale errore, confidando nell’inadeguatezza della giustizia italiana le cui disfunzioni, già note a tutti, sono state condannate diecine di volte dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.
    In questi lunghi anni di dolore abbiamo anche dovuto subire la beffa di un apparato giudiziario e assicurativo del tutto incerto ed ostile: unico sostegno concreto, legale e morale, da questa Associazione, grazie alla quale abbiamo quasi completamente definito questo aspetto.
    Nostro padre era per noi suoi figli, come per sua moglie, i suoi fratelli e i suoi numerosi amici, un esempio di correttezza e di fermezza morale. I suoi giovanissimi nipoti hanno perso un saggio e simpatico nonno. Sua madre il suo primo figlio.
    Noi non vogliamo che lui resti solo nella nostra memoria e nel nostro cuore.
    Vogliamo perseguire un obiettivo comune di certezza della giustizia e di diffusione sociale del valore della vita.
                                                                       

                            
I figli Elvira, Alessandra, Rosalba e Marco
 
 

  

associazione italiana familiari e vittime della strada