Margherita Stival   31 anni   Anzio (RM)     12.6.1969 – 19.11.2000  




    
                     

     Margherita, Rita per noi, mi accompagnò a casa alle 23, quella sera del 18 novembre, dopo avere visto insieme in un pub la Lazio, nostra squadra del cuore: chi 1’ha conosciuta la ricorda come una ragazza piena di valori, sensibile, altruista, che adorava i bambini e amava gli animali, appassionata dell’assistenza all’infanzia tanto che, non trovando occupazione in strutture pubbliche o private, lavorava da molti anni, d’estate, come baby-sitter per una famiglia di Roma che aveva finito col considerarla come una figlia.  
     Con me era lei a preoccuparsi di tutto, si può dire che era lei a farmi da mamma, un rapporto molto forte anche perché avevo perso mio marito quando lei e il fratello Pino erano molto piccoli: tanti sacrifici ma vivevamo l’uno per l’altro, eravamo felici.
     Dopo avermi salutata, quella sera, Rita andò in discoteca a Latina; era d’accordo con la sua amica Antonella ma l’auto di questa, 4 posti, risultò troppo piccola quando una terza ragazza, amica di Antonella, insistette per portare due ragazzine di 12 e 13 anni: Rita cercò di opporsi ritenendole troppo piccole, parlò anche con i loro genitori, ma. alla fine dovette cedere; partirono dunque con l’auto della ragazza di Nettuno. 
     Non e più tornata a casa, è andata
in quella deI Padre celeste. 
     Alle 5,10 di mattina 1’auto che la trasportava è uscita di strada per la velocità
eccessiva rispetto alla strada bagnata di pioggia, schiantandosi contro un albero: solo Rita non si e salvata. 
     La responsabile ha chiesto e ottenuto il patteggiamento, dunque niente processo penale, mentre quello civile e in corso e non si sa quando finirà. 
     Quanta amarezza aggiunta al dolore e quanto disgusto per tanti cornportamenti! Come se una. giovane vita non fosse stata spenta o come se della sua perdita dovessimo portare il peso solo noi, le vittime, e non i colpevoli! 
     Grazie a te, invece, Rita, per tutto quello che ci hai dato, per la forza che ancora ci dai. 

                                                      Mamma, Pino, Serena

associazione italiana familiari e vittime della strada