Ezio Siepi   28 anni   Bari   7.6.1973 – 15.3.2002 




        

                      .... siamo sicuri 
                      che ci cammini accanto, 
                      perché sentiamo
                      il tuo braccio sulla spalla .... 

                           tuo padre e tua madre

    Ezio ha chiuso a soli 28 anni la sua breve esistenza, schiantandosi alle 14 di una giornata di sole contro la cuspide del guard-rail laterale posto al km. 283 della carreggiata nord dell’autostrada A14, nei pressi del casello di Fermo – Porto San Giorgio. 
     L’uscita di strada, attribuita alla perdita di controllo della Lancia K che guidava nei limiti di velocità consentiti, sarebbe stata determinata dalla manovra effettuata per evitare un ostacolo presente sulla carreggiata.

      Sulla dinamica dell’incidente e in corso una indagine, dopo la riapertura del caso su nostra richiesta, per l’accertamento di eventuali responsabilità a carico di altre auto presenti sulla scena del sinistro e al momento del suo verificarsi. 
      In ogni caso, però, indipendentemente dal motivo che origino la collisione dell’auto contro la barriera laterale, l’esito mortale dell’incidente, nel quale perse la vita anche il secondo passeggero, è sicuramente da attribuirsi alla inadeguatezza della barriera, perché proteggeva solo in parte la ripida scarpata sottostante alla strada e non rispondeva alle norme di costruzione, come è stato accertato da una consulenza tecnica di parte. 
      Al momento dell’urto, infatti, il nastro del guard-rail si staccò dai paletti di sostegno, a cui era fissato senza le piastrine antisfilamento previste dalle specifiche tecniche, penetrò nell’abitacolo provocando gravi lesioni agli occupanti e consentì poi che l’auto precipitasse nella scarpata. 

     Ma l’aspetto più grave della vicenda, dal quale si misura l insensibile protervia di quanti sono chiamati a gestire ed a garantire la sicurezza sulle strade, e nel fatto che quel tratto di barriera laterale sia stato ricostruito con le stesse caratteristiche di inefficienza ed inadeguatezza che aveva prima dell’incidente mortale ed ancora senza le prescritte piastrine antisfilamento, quasi ad aspettare che il tragico evento si ripeta. 
      Per comportamenti di questo tipo, cui attribuiamo la responsabilità per la perdita del nostro unico figlio Ezio, sola nostra speranza e orgoglio, ci vergogniamo, non del nostro Paese ma della sua miserabile classe dirigente. 

                                                Mario e Nunzia Siepi 

associazione italiana familiari e vittime della strada